CHE COS’E’ LA ZERLA?
“Zerla” è una parola del dialetto locale con la quale si definisce un attrezzo agricolo utilizzato in passato.
La “Zerla” consiste in un bastone di legno curvo con due ganci alle estremità che veniva usato ponendolo sulle spalle per portare i cesti d’uva durante la vendemmia oppure i secchi d’acqua potabile dal pozzo fino alla casa.
ARTICOLI/PUBBLICAZIONI IN DIALETTO VERONESE IN CUI SI PARLA DELLA “ZERLA”
- In “Parole perdute, parole ritrovate” A cura del Laboratorio di narrazione autobiografica realizzato presso il Centro comunale intergenerazionale di Verona.
…… Vendema (la) –
Vendemmia.
Al tempo della mia gioventù era la festa per tutti, contadini, donne ed, in special modo, per quei ragazzini che avevano la possibilità di partecipare.
Sveglia presto la mattina colazione a pane e latte per i più giovani, polenta abbrustolita e salame per gli adulti con qualche “goto de vin “(bicchiere di vino)e via, sul carretto o sul carro, in mezzo ai “sesti” (cesti).
Arrivati sul posto, lungo i filari, distribuiti i sesti (cesti) lungo le bine (filari di viti) iniziava la vendema (vendemmia), assegnando un bambino ad ogni donna con la so forbiseta (forbice piccola). I sesti impienii de ua (cesti riempiti d’uva), lasciati lungo le bine (filari di viti), venivano raccolti da un addetto e con la “zerla”, portati al carro che, completato il carico, partiva per portarlo “ala mostaura “(alla pigiatura), al cascinale.
Detta operazione si susseguiva durante la giornata, se campo e vigneto erano di una certa consistenza; altrimenti il trasporto avveniva prima del calar del sole. A metà mattina, arrivava la parona (la proprietaria) con polenta brustola’ e renga (formajo per i boce) (polenta abbrustolita e aringa formaggio per i bambini), da bagnare con un paio di goti de vin (bicchieri di vino) per i grandi e acqua fresca di pozzo con un goccino di vino per i giovani. La cosa si ripeteva a merenda (ma co’ formajo verdo) (ma con il gorgonzola)…….
- Nel “El lunario de la Valpolesela 2016” a cura della Provincia di Verona e Valpolicella Benaco Banca
Farse le arte ……. I fasea le zerle par portar sece e sesti a spale, le zerle se le fasea con legno de rubina o de figar. Par farghe la sagoma a le zerle se piegaa el ramo de la pianta e se ghe tacaa en sasso en modo chèl restesse en gioma e s’el ghe lassaa en par de ani, dopo se ghe pelaa la scorsa en modo che el ramo el se sechesse e dopo s’el segaa, s’el sistemaaa con na raspa, s’el sbusaa e se ghe metea la nasela (el rampin) da tacar i seci. …….
(Farsi gli arnesi…… facevano le “zerle” per portare secchi e cesti in spalla, le “zerle” si costruivano con legno di robinia o di fico. Per fare la forma a le “zerle” si piegava il ramo della pianta e si appendeva un sasso cosi che rimanesse in forma e si lasciava cosi per due anni, dopo si toglieva la corteccia in modo che il ramo si seccasse e poi si segava, si sistemava con una lima, si bucava e si applicavano dei ganci dove venivano appesi i secchi……)